Il cavallo è stato l’unico motore «mobile» fino all’avvento del motore a scoppio. Può essere paragonato ad una macchina capace di una sola operazione: tirare. La sua forza muscolare, distribuita sulle quattro zampe, sviluppa una potenza di traino 15 volte superiore a quella dell’uomo.
Ma nonostante tutto nel lavoro dei campi generalmente i contadini dell’epoca medievale preferivano il bue al cavallo perché, pur avendo migliori capacità, il cavallo era più costoso e l’avena di cui si nutriva era più difficile da reperire dell’erba dei pascoli.
Sistemi di attacco
Per imbrigliare la forza del cavallo è necessaria la bardatura, formata da due dispositivi:
- il collare, da mettere al collo dell’animale, collegato con funi all’oggetto da tirare;
- l’attacco, un sistema per collegare più animali affinché possano unire il loro sforzo
le innovazioni
Nel mondo antico, e quindi dagli Egiziani fino ai Romani compresi, si usava una bardatura poco efficiente e il cavallo era usato solo quando serviva la velocità, non per lavori pesanti.
Nel Medioevo furono inventati il collare di spalla e l’attacco in fila, e il cavallo diventò di uso generale.
Bordatura antica
- Il collare di gola è una cinghia di cuoio a forma di anello che viene attaccata attorno alla trachea dell’animale. Questo sistema obbliga l’animale a stare con la testa ritta per evitare il soffocamento ed è quindi poco efficiente.
–
- L’attacco in parallelo consiste nel collegare gli animali disponendoli uno accanto all’altro fino a un massimo di quattro animali. Questo sistema crea problemi di ingombro sulla strada.
–
Bordatura moderna
- Il collare rigido di spalla è un anello rigido imbottito che poggia sulla base ossea delle spalle. Non ostacola la respirazione e la bestia ha una potenza tre o quattro volte superiore rispetto al collare precedente. È usato ancora oggi.
–
- L’ attacco in fila permette di coordinare lo sforzo di molte bestie, anche trenta.
–
Il nuovo collare era una specie di grossa ciambella imbottita e rigida, sistemata saldamente sulle spalle dell’animale in modo da costituire il punto di attacco dei tiranti del traino. Questo collare lasciava liberi il collo e la gola, mentre il sistema usato in precedenza, che risaliva all’epoca greco-romana, prevedeva una striscia flessibile di cuoio fissata intorno al collo: ma questa striscia nel momento dello sforzo premeva sulla gola e, ostacolando la respirazione, diminuiva la capacità di tiro degli animali. È stato calcolato che, con il collare rigido, la potenza di traino di un animale aumentò di otto volte, passando da 500 a 4000 chilogrammi.
ALTRO...
Recensione del “Barone Rampante” di Italo Calvino…
Partenone di Atene progettato in 3D…
DEMOCRAZIE a confronto…